Le Miss


Donne da vedere, da scoprire o...
da dimenticare...

martedì 21 ottobre 2008

Tette di gomma che passione?

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Una volta era la rinoplastica, ora son tette di gomma a tutto spiano!
Una volta al massimo ci si rifaceva il naso. Per motivi estetici, per ridurre le dimensioni del naso, per eliminare la gobba del dorso nasale o per ritoccare una punta fuor di misura.
La rinoplastica è uno dei più antichi procedimenti chirurgici conosciuti. E' uno dei più comuni interventi di chirurgia estetica ed è compiuto con tecniche diverse.

La mastoplastica invece ha una storia più recente ma è clamorosamente balzata alle cronache per la frequenza con la quale le donne, specie del mondo dello spettacolo, vi ricorrono per “curare” i presunti inestetismi di un seno “inadeguato”. Non parliamo degli interventi che si rendono necessari per fini non immediatamente estetici quindi.
La mastoplastica additiva consiste in un ingrandimento del seno con protesi mammaria
La mastoplastica riduttiva invece consiste nella riduzione del seno tramite l'asportazione di cute, adipe e ghiandola, nel caso di seni troppo grandi che determinano disagio psicologico o fisico dovuto all'eccessivo peso e al baricentro spostato. Esiste anche la mastopessi, ovvero il sollevamento chirurgico del seno.
Ora, ognuno ha buoni motivi per ricorrere ad un intervento di questo tipo, mettiamoci pura la mera vanità o la paura di invecchiare, ma è indubbio che la naturalezza va a farsi friggere e che non sapersi accettare è un difetto ben maggiore.
Che dire poi del fatto che secondo uno studio pubblicato sulla rivista Epidemiology tra le donne con protesi al seno i tassi di suicidio sarebbero elevatissimi?
Al punto che nolti chirurghi plastici consigliano alle pazienti che desiderano tale intervento chirurgico di affronare una visita psichiatrica preventiva per verificare che non vi siano di patologie mentali.

I ricercatori del National Cancer Institute di Bethesda analizando 12.144 donne statunitensi sottoposte a mammoplastica additiva tra il 1960 ed il 1988, hanno scoperto che le donne con protesi mammarie impiantate hanno tassi di mortalità più bassi per la maggior parte delle cause, incluso il tumore della mammella, ma una tendenza al suicidio doppia rispetto alle pazienti che hanno avuto altro tipo di intervento di chirurgia plastica.

E a volte comunque non ce n'è proprio bisogno. La foto di Tara Reid - che ricordiamo per le sublimi inerpretazioni in pellicole fondamentali nella storia del cinema quali le commedie adolescenziali American Pie (1999), American Pie 2 (2001), Maial College (2002) - dimostra che anche un paio di dignitosissime tette possono finire miseramente vittime di questa smisurata idea di sè.

Agli uomini piacciono?

Dopo le tette viene la bocca, poi vengono gli zigomi ed il resto. E la donna non c'è più. Resta un mostro.