Le Miss


Donne da vedere, da scoprire o...
da dimenticare...

giovedì 26 novembre 2009

Once upon a time 02 - Barbie esiste davvero, il suo nome è...

Olivia. Olivia Newton John.
Olivia Newton-John è nata nel 1948, oggi non è più una ragazzina quindi, ma ha attraversato il sogno di molti adolescenti, che l’hanno conosciuta in Italia, sebbene fosse già una affermata cantante (primo disco nel 1970, primo Award nel 1974 con "I Honestly Love You" ) , a partire dalla sua performance in Grease con John Travolta, fine Anni '70.
Cantante dall’età di 5 anni, attrice, australiana di crescita ma britannica di nascita, Olivia nel 1977 ottiene la parte di "Sandy" nel musical "Grease" , lo stesso anno pubblica l'album "Totally Hot" - disco di platino dal quale vengono estratti diversi singoli di successo. Poi nel 1980 con Gene Kelly è protagonista del film musicale Xanadu, flop di incassi ma grande successo discografico (disco d'oro), grazie al contributo della ELO (Electric Light Orchestra).
Nel 1981 esce Physical , enorme successo in tutto il mondo con diversi dischi d'oro e di platino. Olivia si aggiudica ancora una volta il Grammy Award come vocalist pop dell'anno, miglior video, miglior singolo e miglior artista.
Ci fermiamo qui ma la sua carriera di singer – dopo avere sconfitto il cancro nel 1992 – continua ancora oggi con miriadi di collaborazioni.
Olivia Newton John ha incarnato il mito della angelica bellezza bionda con gli occhi azzurri nei sogni di molti adolescenti degli Anni ’80, periodo “leggero” che ben accoglieva questo tipo di immagine.
Bella, pura, scintillante. Quasi perfetta e per questo in realtà poco sexy, Olivia sembrava di fatti l’incarnazione vivente della Barbie. Ma con un cuore.

mercoledì 25 novembre 2009

Amy Winehouse... al pit stop


Amy Winehouse torna a fare parlare di sè e sempre per motivi collegati al suo seno. Che si è rifatto da poco, spendendo 35mila bigliettoni e del quale pare vada fierissima, al punto tale che suo padre (talis pater...), dopo il ricovero in ospedale avvenuto ieri per una serie di complicazioni dopo la recente operazione per aumentare il volume del seno, ha dichiarato:
"E' dannatamente contenta del risultato dell'operazione, le ha cambiato la vita - - dice Mitch Winehouse, padre della cantante - ma - udite udite - non può fare a meno di toccarsele continuamente e mostrarle agli amici e alle amiche...".
Un ego senza perimetro e atteggiamenti di narcisismo compulsivo quindi?
A forsa di esporle a mani e sguardi, le poppe se l'è guastate e pare quindi che le sia toccato un pit stop dai "meccanici".
Ma, secondo il main gossip, la signorina sarebbe in procinto di apportare una ulteriore modifica alla "carrozzeria". Un po' "vuota" la signora no?
Toccaccioni, preparatevi!

domenica 22 novembre 2009

Larissa, brasiliana, Miss Earth 2009


Ne avevamo parlato poche settimane fa. Miss Earth, la bellezza "verde" che fa bene alla Terra.
Ora è noto il nome della reginetta (elezione nelle Filippine), che viene da una nazione che in tema di ecologia vive alcune importanti contraddizioni.
Si pensi alle vicende della devastazione delle foreste amazoniche.
Lei infatti è brasiliana, si chiama, Larissa Ramos, ha 20 anni, studentessa di biologia e già miss Brasile.
Le altre:
Miss Air
Sandra Seifert (Filippine)
Miss Water
Jessica Barboza (Venezuela)
Miss Fire
Alejandra Echeverria (Spagna)
Le pretendenti erano ottantacinque ragazze sexy, provenienti da tutto il mondo.
La vincirice sarà ora testimonial internazionale della causa ambientalista.

venerdì 20 novembre 2009

Kate Moss, magrezza e... stoltezza!


«Non c'è nulla meglio che essere pelle-e-ossa».
Se una affermazione del genere la facesse la mia vicina di casa che quando parla al massimo ci sono due persone che l'ascoltano e una delle due solo per pietà, ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi.
Ma ahimè non è stata lei a dire questa cavolata, no, la frase che fa discutere ed ha avuto rilievo sui media la ha proferita la super modella inglese Kate Moss.
Ora, le modelle e le supermodelle nella vita indossano abiti e ancheggiando per lo più senza sorridere avanzano su passerelle attorniate da adulatori e big spender della moda internazionale. Non è chiesto loro altro che avere un fisico mozzafiato, secondo i dettami estetici del momento. Il cervello non si vede e non si vende, sicchè... optional.
In questo momento, da un po' di anni a dire il vero, va la donna un po' più magra di magra, diciamo pure al limite della anoressia.
Ma con i siturbi alimentari non è lecito scherzare o proferire leggerezze. Il motto della Moss ha scatenato l'indignazione degli attivisti anti-anoressia.
Affermazioni come quelle della modella, spesso hanno effetto su persone affette da anoressia per convincersi a non mangiare e la Moss non si rende conto di quanto pericolosi possano essere certi commenti. I giovani affetti da disturbi alimentari trovano già difficile combatterli senza commenti come questo, che certo non aiutano.
E che non lo capisca è sorprendente, non vi pare?

mercoledì 18 novembre 2009

Carmen Electra, la bonazzona in un video amatoriale


Ha fatto la bagnina di Baywatch ed è apparsa su Playboy, si chiama Tara Leigh Patrick e ha 37 anni. In arte fa Carmen Electra, un nome che le fu dato da Prince.
Ballerina, attrice (ha recitato anche con Boldi!), produttrice (i Carmen Electra Aerobic Striptease sono una serie di DVD in cui tradizionali striptease si fondono a lezioni di aerobica... davvero geniale), nel 2005 fonda la Naked Women's Wrestling League, federazione di wrestling spettacolo, in cui le atlete combattono nude (geniale anche questa).
Carmen è fondamentalmente una bonazzona carrozzata da copertina, dai appiccicare sui finestrini dei Tir.
Ora torna a fare parlare di sé, protagonista di un nuovo video hot dove in un appartamento Electra e un'altra ragazza, mezze nude, sbevazzano a canna, ancheggiano e poi danno vita ad un bacio saffico.
La nostra Carmen Electra non è nuova a queste performance. Con Victoria Silvstedt aveva surriscaldato l’atmosfera del programma televisivo "La Methode Cauet" con un siparietto lesbo.
Sembra una clip (guardala sotto) fatta apposta: starà per lanciare un nuovo fondamentale servizio?

lunedì 16 novembre 2009

Nicole Kidman, stupenda... trans?


Nicole Kidman è a ragione considerata una delle donne più affascinanti del cinema internazionale. L’attrice australiana, over 40 e nuovamente madre (Sunday Rose ha solo18 mes)i, non ha perso “un centimetro” della sua bellezza negli anni, e anzi il suo sguardo resta uno dei più ammalianti.
Nicole rivela ora quale sarà il suo prossimo impegno cinematografico e fa un poco scalpore.

"Nel mio prossimo film, ‘The danish girl’ interpreto la storia vera di una transessuale, un uomo che diventa donna. Noso ancora cosa voglia dire essere uomo, non ho ancora iniziato la preparazione ma…vero che nel cinema gli uomini ricevono sempre le parti migliori!".
"Il film si farà l'anno prossimo, dovrò pensare a come trasformarmi in uomo, almeno per la prima parte del film. Ma è ancora troppo presto per pensarci. È una vicenda meravigliosa, commovente, basata sulla vera storia del pittore danese Einar Wegener e della moglie californiana, che sarà interpretata da Gwyneth Paltrow. Trovo bravissimo il regista danese Tomas Alfredson. La sua commedia romantica di vampiri’ Let the right one in’, mi ha convinta e ispirata ad accettare questo ruolo".
Della pellicola sarà anche produttore "perché, come ho già fatto in passato, cerco di aiutare quei piccoli film indipendenti che altrimenti non si farebbero mai in un periodo in cui passano solo blockbuster e grandi stravaganze. Danish girl è insolito, un film difficile da realizzare. Certi piccoli lavori molto particolari non vedrebbero mai la luce senza l'aiuto di un nome di richiamo. Dicono che il pubblico non li apprezzi, ma io non ci credo. E lo dimostrerò".
Scalpore, tema difficile e carisma.
Un tema duello dei trans gender, molto attuale da noi ultimamente e che - dopo le vicende che hanno investito l’oramai ex Governatore del Lazio Piero Marrazzo – merita di essere visto sotto una luce meno strumentale, clownesca e pettegola, come un fenomeno degno di rispetto, se non altro perché interessa la vita di migliaia di esseri umani che hanno fatto una scelta certamente non semplice.

martedì 10 novembre 2009

Monica Bellucci, un seno da... assicurare!


Ci sono notizie che cambiano il corso della storia, che sono fondamentali per la comprensione del passato, del presente e talvolta anche del futuro dell’uomo.
Bene, questa invece non lo è. Anzi.
Ma togliamoci la leggera curiosità di sapere quanto valgono i "paraurti" della Bellucci.
Tanto, ben 6 milioni di euro!
Anche nel nostro Paese le star si assicurano, anche a pezzi. Monica Bellucci ha assicurato il suo seno per la modesta cifra di 6 milioni di euro.
Pare che molte delle nostre star scelgano una polizza di questo tipo ma non ambiscono poi a rivelarlo, per non dare ad intendere la dimensione del proprio reddito.
Il valore di queste assicurazioni, infatti, viene calcolato sul guadagno degli ultimi due o tre anni.
Come dire, con le poppe hai guadagnato tanto, e mo paghi. Sicché se si rovinano sono guai, meglio assicurarsi una lauta "pensione".
Poco importa se l’assicurata sa fare altro, il patrimonio principale quello è. E quello va assicurato.

Bellezze ucraine in bikini... di garza sterile

In Ukraina una studentessa su otto si prostituisce e lo fa nella stragrande maggioranza dei casi con turisti occidentali. L'associazione femminile ucraina Femen per questo ha lanciato già in passato alcune campagne di protesta.
Ora le attiviste del movimento si ripropongono per protestare per la strumentalizzazione da parte del governo locale dell'influenza suina, A/H1N1.
Secondo l'associazione, infatti, l'influenza verrebbe utilizzata come mezzo politico per diffondere la paura tra la popolazione in vista delle prossime elezioni presidenziali fissate per Gennaio 2010.

Protestano sempre in maniera provocatoria: in piazza dell'Indipendenza a Kiev si sono presentate indossando alcuni bikini realizzati con le garze protettive.

Speriamo non facciano altrettanto... le pensionate bulgare... :-)

venerdì 6 novembre 2009

Miss Ever: Jane Birkin


Predestinata alla bellezza, al fascino.
Così doveva essere Jane Birkin, nata benestante seconda figlia del maggiore David Birkin (comandante della Royal Navy ed eroe della seconda guerra mondiale) e dell'attrice e cantante Judy Campbell famosa per le sue interpretazioni nei musical di Noel Coward.
Predestinata, quindi, che a soli di 17 anni a Londra, negli anni della swinging London, debutta sia come attrice che come cantante in un musical, col patrocinio di un mostro sacro della musica internazionale, quel John Barry che ha firmato i pezzi più celebri delle pellicole di James Bond, che poi ha sposato a soli 19 anni. Ma non sarà il solo “grande uomo” della sua vita. Intanto arriva ad incrociare Michelangelo Antonioni, che in Blow-up la spoglia disvelando il suo seno da sogno che diverrà quasi una icona.Poi sarà il cantante e musicista Serge Gainsbourg (col quale vivrà fino al 1980) a accrescere ancora la sua fama: nel 1969 la coppia Birkin-Gainsbourg pubblica la canzone Je t'aime... moi non plus, - originariamente incisa da Gainsbourg assieme a Brigitte Bardot e non pubblicata – scandalizzando il pubblico d’allora grazie ai gemiti della Birkin a commento del testo esplicito che, cantato da entrambi, alterna parole d'amore e descrizione di corpi nudi nel mezzo di un rapporto sessuale.
Oggi Jane – simbolo di libertà per tanti anni e a cui la casa del lusso Hermes le dedicò nell'84 la famosa borsa “sac Birkin” - ha superato i 60 anni ed è ancora bellissima; la bellezza del corpo androgino ma straordinariamente femminile non è svanita.
Vive in una casa tappezzata di ricordi, che richiamano le tre figlie, quattro compagni, una quindicina di dischi, sei spettacoli teatrali, più di cinquanta film come attrice e due come regista. In uno, Boxes, scatole, sembra parlare di sé: "Volevo fare un film sulla crisi di una donna che vive un momento terribile: a che cosa servirò ora che non posso più avere figli? che cosa accadrà? avrò diritto a un ultimo amore? o sarò solo un ricordo? qualcuno avrà ancora voglia di baciarmi?". Sembra la sua condizione, la scomparsa di Serge Gainsbourg, l’età…

Disse del padre: "Era un uomo straordinario, impeccabile. Da bambina mi portava alle manifestazioni contro la pena di morte. A sedici anni mi ha iscritto ad Amnesty International. Era contro la prigione. Andava a vedere Tom Bell (famoso sindacalista comunista scozzese) incarcerato dopo un comizio e diceva a sua madre: non si preoccupi signora, suo figlio non andrà in prigione, mi farò garante per lui. E io ero bambina e sentivo i topi sul tetto di madame Bell e vedevo cadaveri arrivare su barelle a rotelle, perché Madame Bell aggiustava i morti...
Era diventato una spia al servizio della Gran Bretagna. Poi, però, dopo la guerra ha continuato a combattere contro il sistema carcerario, fino alla fine. Ho avuto una grande fortuna: non ho dovuto cercarlo lontano il mio ideale di uomo. E tutti i miei compagni hanno subito capito che dovevano amare mio padre. La sera Serge e papà prendevano insieme il loro sonnifero, il loro era un rapporto affascinante anche da vedere".

Abbiamo ritrovato un ricodo per il suo film più importante, Blow up. "Doveva essere solo una comparsa, ma quel film ha segnato la mia carriera. Antonioni è stato di una estrema delicatezza con me e ha sempre seguito la mia carriera. Che grazia, che onestà, che pazienza. Ricordo il provino per Blow up: qualcuno mi chiede di scrivere il mio nome su un muro. Lo scrivo piccolissimo. Mi urlano: più grande! Alla terza lettera ti giri di profilo. JAN, profilo, E B e qualcuno urla ancora: perché fai così? Mi hanno detto di fare così, rispondo. Dice: scrivi forse il tuo nome così grande per attirare l'attenzione su di te? Allora scoppio a piangere farfugliando: mi hanno chiesto di scriverlo grande. E sento: cut! Allora Antonioni è venuto verso di me. 'Questo volevo sapere: se lei era vulnerabile. Ora le do tre pagine da leggere, ma ci pensi bene perché nel film dovrà essere completamente nuda'. Sono tornata a casa e ho raccontato tutto a John. 'Se proprio ti devi spogliare, un film di Antonioni è quello per cui vale la pena farlo', mi ha detto. Ma ha aggiunto: 'E comunque so che non lo farai mai. Perfino quando ti spogli a casa spegni sempre la luce'. Merde! Mi sono detta. Lo farò".
Oggi si impegna nel sociale: è stata in Bosnia durante la guerra, in Birmania per sostenere la lotta silenziosa di Aun San Suu Kyi, ha cantato a Ramallah e in Ruanda durante il genocidio. Da poco ha pubblicato un album live, "Jane Birkin au Palace".
Jane Birkin, bella come poche.

mercoledì 4 novembre 2009

Miss Earth, bellezze al servizio della Terra

La bellezza è spesso svilita in rappresentazioni vacue ed effimere. Talvolta assurge ad espressione artistica. Una volta tanto la bellezza, quella delle grazie femminili chiamate a rappresentare una “miss-something”, è usata per sostenere una giusta causa.
E’ il caso di "Miss Earth 2009", l’iniziativa che mira a contribuire alla salvaguardia della Terra. Anche quest’anno decine di ragazze provenienti da svariati paesi di tutto il mondo concorrono per conquistare il titolo di avvocatesse della sostenibilità e della tutela ambientale.
La competizione – inventata nel 2001 - si tiene quest’anno a Manila (www.missearth.info)
Le candidate promuovono attivamente la tutela dell’ambiente ma anche diverse mete turistiche. La vincitrice del titolo di “Miss Earth” sarà ambasciatrice in campagne per la protezione della natura.
L’anno scorso vinse, su 84 contendenti, Karla Paula Ginteroy Henry, filippina.
Nell’immagine la candidata giapponese, che invita a spegnere le lampadine e a sfruttare la luce del giorno.