Le Miss


Donne da vedere, da scoprire o...
da dimenticare...

sabato 10 dicembre 2011

Donne e manichini

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“Quando si dice: troppo belle per essere vere”.
Inizia così il commento di repubblica.it sullo “scandalo” che sta toccando la catena svedese di abbigliamento H&M.
Ed inizia malissimo, perché in questo caso non c’è nulla che assomigli alla bellezza femminile.
Il caso è banale ma significativo: le modelle che potete vedere nell’immagine e che “indossano” i capi per la campagna pubblicitaria on line dei bikini dell’azienda, non sono ritoccate, sono fintissime!
I volti sono stati fotografati ma il resto è tutto creato al computer. Non bastavano i corpi “rivisti” con Photoshop, plastificati in modo da eliminare imperfezioni e, ovviamente, tutta la naturalezza. No, H&M ha fatto di più, teste vere su corpi finti.
Sgamati hanno ammesso. Ma avranno capito? I ritocchi esprimono una deriva culturale: fingere e illudere (in questo caso per vendere). Ma la bellezza femminile senza naturalezza è nulla, non è più bellezza, è plagio grezzo e stolto.
Il caso ha indispettito anche il Ministra del Costume svedese (costume non inteso come capo d’abbigliamento ben inteso), la signora Lena Adelsohn Liljeroth che ha contestato all'azienda di mettere sotto pressione le donne rifilando loro un ideale di bellezza taroccato.
H&M dice di mostrare da sempre i suoi capi attraverso immagini di modelle vere e manichini ma che comunque farà una verifica interna per capire come comunicare meglio in futuro la differenza fra manichini e fotomodelle.
Ma quale verifica? Le modelle, in francese, significativamente si chiamano proprio mannequin. E’ proprio una idea di donna che corrisponde… al tarocco.